“Secondo me dovresti…” – Il peso dei consigli non richiesti quando cerchi la tua strada

Quando una persona si trova in un momento di incertezza professionale, è facile che attiri una quantità enorme di consigli non richiesti. Frasi come:

“Secondo me dovresti lavorare con i bambini.”

“Hai mai pensato al concorso pubblico?”

“Ti ci vedo bene nella comunicazione!”

Questi suggerimenti, per quanto mossi da buone intenzioni, rischiano di confondere ancora di più, anziché aiutare.

Consigli non richiesti: un problema più diffuso di quanto pensiamo

Molti tendono a dare consigli automatici a chi è in cerca di orientamento professionale. Lo fanno amici, familiari, colleghi, conoscenti. A volte per affetto, a volte per proiettare le proprie esperienze o insicurezze. Ma nella maggior parte dei casi, non si rendono conto dell’effetto che possono avere su chi li riceve.

Un consiglio non richiesto è, a tutti gli effetti, una forma gentile di invasione. Entra nello spazio di una persona che ha bisogno di ascolto, di tempo, di domande e non di risposte pronte. Un consiglio, se non è fondato su una reale competenza e su una conoscenza profonda della persona, può diventare una zavorra. Non aiuta a scegliere: distrae.

Il rischio della proiezione: “Ti ci vedo bene in…”

Molti consigli nascono da una proiezione: chi li dà immagina l’altra persona in una professione in base a ciò che lui o lei vede, crede, o ha vissuto in prima persona. Ma la realtà è che nessuno dall’esterno può davvero sapere cosa è giusto per qualcun altro, soprattutto in una fase delicata come quella della ricerca di senso nel lavoro.

“Ti ci vedo bene come insegnante.”
“Perché non fai l’imprenditore?”
“Dovresti aprire una tua attività.”

Queste frasi parlano più di chi le pronuncia che non della persona a cui sono rivolte. E spesso creano aspettative e pressione, portando lontano da sé invece che più vicino.

Quando i consigli disorientano invece di aiutare

Chi cerca una nuova direzione nella propria carriera ha bisogno di:

Tempo per riflettere

Spazio per ascoltarsi

Strumenti professionali per analizzare le proprie competenze e desideri

Supporto consapevole, non condizionante

In questo contesto, ogni consiglio dato senza essere richiesto può diventare un ostacolo.
Crea l’illusione che la risposta sia fuori, negli occhi degli altri.
Alimenta l’insicurezza.
Soffoca l’autenticità.

Spesso chi riceve troppi consigli finisce per percorrere strade suggerite da altri, solo per scoprire – magari dopo anni – che non erano le sue. Con frasi come:
“Mi avevano detto che era perfetto per me… ma non mi ci riconosco.”

L’importanza della competenza e del rispetto

Un consiglio utile può esistere, certo. Ma deve rispettare due condizioni imprescindibili:

Competenza: ovvero una conoscenza reale delle dinamiche del mercato del lavoro, della psicologia del cambiamento, delle risorse e dei blocchi che emergono nei processi di orientamento.

Rispetto: ossia la capacità di non invadere, di chiedere il permesso prima di esprimere un’opinione, di sospendere il giudizio.

Solo quando c’è competenza e rispetto, il consiglio può trasformarsi in una proposta di riflessione, in un’opportunità di confronto e crescita.

Il valore del silenzio: ascoltare senza suggerire

Stare accanto a qualcuno che è in crisi professionale non significa offrirgli soluzioni, ma creare uno spazio sicuro. Un tempo in cui la persona possa esplorare le proprie domande, anche senza fretta di rispondere.

Chi ama, o vuole aiutare davvero, dovrebbe imparare a restare nel silenzio, senza riempirlo con “secondo me dovresti”.
Perché il vero supporto non è dire cosa fare, ma esserci mentre l’altro lo scopre da sé.

In sintesi

Se una persona vicina a te sta vivendo un momento di dubbio lavorativo, evita di riempirla di consigli non richiesti. Non proiettare le tue certezze su di lei. Offri ascolto, tempo, fiducia.
E se senti il bisogno di aiutarla concretamente, suggeriscile un percorso di orientamento professionale basato su metodo, competenze e personalizzazione.

A volte, il gesto più utile che puoi fare è tacere.
E restare presente.

Jacopo Bagaglio

Consulente di Carriera e Career Coach Professionista